FESTA SAN GIUSEPPE
I menfitani, per la
particolare devozione che hanno verso San Giuseppe, oltre che il 19
marzo, lo festeggiano anche la seconda domenica di agosto, per dare la
possibilità agli emigrati di poter assistere ai festeggiamenti e non
fare perdere nei loro ricordi la memoria di questa devozione.
Oltre alla suggestiva
processione religiosa, per quasi un secolo si era mantenuta la
tradizionale corsa dei "Berberi", una sorta di palio che si svolgeva
lungo la Via della Vittoria dalla Chiesa dell’Addolorata fino al Vecchio
Mulino, al cui vincitore veniva consegnato il "palio Millusiano", un
ampio drappo di seta con l'effigie del Patriarca di San Giuseppe.
La tradizione vuole che
queste corse rappresentavano i berberi, allontanati dall'agro Menfitano
da Federico II di Svevia nel 1222.
Da qualche anno la manifestazione è stata sospesa dalle Autorità.
Attualmente, dopo la
serata del sabato dedicata al consueto spettacolo musicale che si tiene
in Piazza Vittorio Emanuele, durante la sera della domenica, ultimo dei
tre giorni di festeggiamenti, si svolge la solenne processione col
simulacro del Santo che attraversa le vie principali del centro, per
l'occasione ben illuminate.
E per finire l’appuntamento con i giochi pirotecnici che illuminano a giorno il cielo sopra la città.
PASQUA
Lu ‘ncontru
La Pasqua è festeggiata con la funzione dell'Incontro, che chiude i sacri riti della Settimana Santa.
Baldi
giovanotti con sulle spalle la statua di San Michele si fanno avanti
scuotendo i sonagli del pettorale dell'Arcangelo, raggiunta la Madre
celeste le annuncia la resurrezione del figlio Gesù.
La Madonna va
incontro al Cristo, nel suo andare perde il manto nero e a mezzogiorno
in punto tra il fragore e le urla degli astanti, il suono della banda e
il volo di uno stormo di colombi viene festeggiato l'indimenticabile 'ncontru, facendo rivivere con letizia la meraviglia della Risurrezione.
L’incontro
di Pasqua mostra molti aspetti profani come la corsa dei simulacri, gli
elementi vegetali e i volatili; retaggio degli antichi riti pagani che i
sicelioti dedicavano alla dea della fertilità Demetra e a sua figlia
Persefone sul cadere dell’equinozio di primavera che quasi coincide con
la Pasqua cristiana.
Un tempo era la festa religiosa più importante del paese.
Si
svolge per tre giorni e culmina con la suggestiva processione del
simulacro del Santo per le vie principali del paese e con la
distribuzione delle caratteristiche forme rotonde di pane benedetto.
A conclusione della processione il tradizionale sparo dei Fuochi pirotecnici.
Inycon
Menfi e il suo vino
La manifestazione “Inycon”,
nata nel 1996 per volere dell'Amministrazione Comunale e delle Cantine
Settesoli, è una tra le più grandi ed importanti feste del vino
d’Italia.
Una manifestazione nata come trionfo del vino, principale
prodotto dell'economia menfitana, divenuta una festa che si rispecchia
in una città fatta di piazze, strade, cortili, palazzi storici, ville e
giardini pieni di incanti, delizie, meraviglie, spettacoli, mostre,
concerti, gare e prelibate degustazioni che fanno incontrare individui e
società nel segno dell'arte, della cultura e soprattutto dell'economia.
Storia,
filosofia, letteratura, musica e danza che vengono presentati,
festeggiati, celebrati in una miriade di iniziative su ogni sponda del “mare nostrum”.
L’evento è partecipato
da operatori pubblici e privati impegnati a garantire un migliore
sviluppo socio economico del territorio, sfruttando le potenzialità
culturali, storiche, ambientali, paesaggistiche ed artistiche di Menfi e
di tutto l’hinterland, che abbraccia le province di Agrigento, Trapani,
Palermo e di tutti i centri siciliani legati all’Associazione Nazionale
delle “Città del Vino”, ma anche quelli del nord Italia quali Canelli
“capitale dello spumante”, città con la quale Menfi è gemellata.
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